Assoenologi piange la scomparsa del "maestro del vino" Enrico Marini
Di Roberto Ceccarelli
Il professore
ascolano partecipò alla revisione della "Bibbia del vino",
contribuendo alla stesura dei Disciplinari dei vini D.O.C. “Rosso
Piceno” e “Falerio dei Colli Ascolani”. Una vita per formare
gli enotecnici del centro Italia.
Il Prof. Enrico Marini |
Il Professor Marini è stato una
personalità nel mondo vitivinicolo nazionale di rara preparazione
scientifica, un professionista che trattava argomenti enologici con
scienziati del calibro di Giovanni Garoglio, che lo chiamò a
collaborare nella revisione di quella che può essere definita la
Bibbia dell’enologo: “La Nuova Enologia”. Moltissimi
enotecnici, di varie generazioni, usciti dal Celso Ulpiani potevano
affrontare il mondo vitivinicolo soprattutto grazie alla preparazione
di metodo che le sue discipline fornivano: capire, non semplicemente
imparare, studiare per ragionare, non per memorizzare.
Numerosi gli incarichi che il Professor Marini ha ricoperto. Ha insegnato all'Istituto Tecnico Agrario “C. Ulpiani” di Ascoli Piceno dal 1957 al 1991. Negli anni ha seguito l’iter di studio di numerosi allievi fino al Diploma di Enotecnico, oggi in gran numero occupati in aziende viticole–enologiche delle Marche dell’Abruzzo e di altre regioni. Marini fu anche direttore del laboratorio di chimica e industrie agrarie annesso all’Istituto e autorizzato dal M.A.F. al rilascio dei certificati di analisi dei vini destinati all’esportazione. Ha collaborato con la camera di commercio I.A.A. nello studio dei vini locali contribuendo alla stesura dei Disciplinari dei vini D.O.C. “Rosso Piceno” e “Falerio dei Colli Ascolani”. Ha tenuto numerose lezioni nei corsi di qualificazione professionale organizzati dell’Associazione Italiana Sommeliers e ha fatto parte della Commissione di Appello per l’esame organolettico dei vini D.O.C. e D.O.C.G. dell’Italia Centrale, nominato dal M.A.F. nel 1989. Fin dall’inizio ha fatto parte della Commissione Degustazione vini D.O.C. (dapprima come Presidente poi come Componente) della C.C.I.A.A. di Ascoli Piceno.
"Sentiamo il dovere di salutare
ufficialmente ed intimamente il nostro professore - commenta il
presidente di Assoenologi Giuliano D'Ignazi - la cui preziosa
didattica non è stata scienza, ma soprattutto insegnamento di vita.
Lo ricordiamo come un personaggio degno della sceneggiatura di un
film; tutto d’un pezzo, senza ridondanze: un po’ come il suo
fisico asciutto, che incuteva un paterno rispetto pieno di paura ma
ricco di enorme amore. Temevamo il professor Marini. Ma temevamo più
di non essere all'altezza delle Sue aspettative più che dei suoi
fermi rimproveri, a volte anche pieni di intelligente ironia, mai
inutili, mai gratuiti. Conosceva la Vita e sempre voleva indicarci la
retta via, conosceva l’enologia e sempre voleva indicarci i temi
più profondi del sapere. La Sua era attenzione alla persona, non
giudizio".
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