Al via la vendemmia nelle Marche sotto il segno della qualità e l’ulteriore certificazione della tracciabilità del Verdicchio fanno ben guardare al futuro







Buone notizie per il settore vitivinicolo dove Arga Marche è costantemente impegnata per una corretta informazione per valorizzare l'importante comparto produttivo. 

Le DOC marchigiane Verdicchio dei Castelli di Jesi e Verdicchio di Matelica, due denominazioni che complessivamente hanno una produzione media di circa 20 milioni di bottiglie l'anno, acquisiscono il “Contrassegno di Stato Valoritalia.”

Si tratta di una carta valori, realizzata dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che assicura la tracciabilità e l'univocità del prodotto contrassegnato. Valoritalia è la società leader in Italia autorizzata dal MiPAAF, per il controllo e la certificazione dei vini a Denominazione d’Origine e Indicazione Geografica con indicazioni del vitigno e/o dell’annata.

Un riconoscimento importante per il settore vitivinicolo regionale che ha fatto passi da gigante verso la tipicità e che oggi annovera 11 vini DOC, 5 DOCG e il fiorire continuo di centinaia di piccoli e appassionati produttori.

La recente certificazione arriva proprio nei primi giorni della vendemmia e sembra un buon auspicio.

Da Sud a Nord delle Marche le cantine stanno avviando la raccolta tra i filari collinari. e fervono i lavori.

Il Pecorino, vitigno a bacca bianca presente nella parte meridionale delle Marche, soprattutto nella zona di Ascoli Piceno e Offida, è già arrivato in cantina.

Terminata la raccolta delle basi spumante, nel resto delle Marche, il Bianchello del Metauro è quasi in fase di lavorazione, come Colli Maceratesi, Passerina.  Tra una decina di giorni si raccolgono i grappoli di Verdicchio dei Castelli di Jesi. Il calendario della vendemmia prevede anche, a seguire, tra settembre e ottobre, la raccolta delle grandi uve rosse Sangiovese e Montepulciano sugli oltre 17mila ettari del vigneto marchigiano.

Terminata la raccolta delle basi spumante, è in corso la prima e la seconda settimana di settembre via con i bianchi regionali come Bianchello del Metauro, Verdicchio, Colli Maceratesi, Pecorino e Passerina.

Il Verdicchio di Matelica, grazie al clima della stagione estiva caratterizzato da forti escursioni termiche, che imprimono al vino gli aromi che lo rendono unico per mineralità e caratteristiche organolettiche, promette un’ottima annata.

“Le uve sono sane con un attimo grado zuccherino, c’è ancora però bisogno di ancora qualche giorno per completare la maturazione - afferma il dr. Roberto Potentini enologo delle Cantine Belisario di Matelica (Mc) - “non solo, è vigorosa e integra anche la vegetazione, dunque sembra proprio un’ottima vendemmia, ma è bene non dirlo prima di arrivare in cantina! Abbiamo già sperimentato che temporali e grandinate potrebbero rovinare il lavoro di un anno”.

La vitivinicultura delle Marche, grazie alle politiche degli ultimi anni che hanno puntato alla caratterizzazione dei vitigni autoctoni, è variegata e ricchissima, con tantissime cantine che puntano alla qualità e alle caratteristiche organolettiche dei calici sia bianchi che rossi.

Oltre ai vini marchigiani di terroir, in cantina arriveranno, a seguire, Chardonnay e Sauvignon, Merlot… vitigni molto comuni ma di tutto rispetto qualitativo e in grado di completare l’offerta produttiva di molte aziende vinicole.

La vendemmia 2020, che per qualità e quantità dovrebbe attestarsi al livello dell’annata 2018, trova le aziende marchigiane con ancora molte bottiglie invendute, scorte derivanti da una crisi economica senza precedenti dettata dall’emergenza coronavirus e dal conseguente azzeramento dei principali canali commerciali naturali del comparto.

Secondo dati Sole24Ore, sebbene i danni del lockdown siano stati pesanti, i primi mesi dell’anno lasciano intravedere segnali positivi per l’intero comparto agroalimentare, in particolare per il vino.

Pertanto, aspettiamo che le uve siano lavorate e messe a fermentare, ma poi ci auguriamo di brindare!

di Luana Spernanzoni


 

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