Vino: Moncaro salva Marchedoc con la gestione commerciale dei marchi Colonnara e Pisaurum

Rivoluzione nel mondo del vino marchigiano. Nel primo trimestre del 2022 Moncaro ha perfezionato un importante accordo con la cooperativa Marche Doc che detiene i marchi Colonnara, noto brand specializzato nella spumantistica, e Pisaurum, già leader nella produzione di vini di qualità nell'area nord delle Marche.

L’accordo prevede la gestione commerciale della produzione Marchedoc da parte di Moncaro in modo da ottimizzare le risorse e valorizzare la distribuzione, oltre ad un supporto dal punto di vista produttivo con trasferimento di know-how da parte della cooperativa di Montecarotto (AN). "Verrà favorita" - si legge in una nota - "quell'aggregazione commerciale che consentirà un ulteriore rafforzamento della presenza sui mercati nazionali e internazionali del vino made in Marche" e l'accordo arriva dopo che nei mesi scorsi la cooperativa di Marchedoc che ha sede Vallefoglia (PU) aveva dichiarato alla stampa le proprie difficoltà finanziarie. 

Il Salvataggio dei brand storici. 

L'operazione ha dunque il sapore di un vero e proprio salvataggio dei due marchi storici gestiti da Marchedoc: Colonnara e Pisaurum e arriva in un momento in cui la cantina Moncaro sembra essere al massimo della sua espansione, visto che anticipando i dati di bilancio 2021 vede salire il fatturato a +10% rispetto all'anno precedente, attestandosi a quota 29,8 milioni di euro. Le nuove partnership commerciali serviranno per aumentare ulteriormente la quota di mercato Italia ed export, tanto che ai circa 10 milioni di bottiglie prodotte dalla cantina di Montecarotto se ne aggiungeranno circa un milione dei due brand entrati nel portafoglio commerciale. Il primo atto concreto della nuova aggregazione sarà il Vinitaly 2022, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile 2022 (Pad. 7 Stand E 10) dove i tre soggetti si presenteranno uniti ospitando la gamma delle cantine coinvolte nella partnership.



"L'aggregazione è sicuramente un'arma vincente per l'affermazione sui mercati e per garantire agli agricoltori una remunerazione crescente del proprio lavoro – spiega il presidente Doriano Marchetti - Siamo onorati di svolgere questo ruolo per il vino marchigiano. Ora Moncaro avrà il compito di gestire la gestione commerciale di ulteriori brand, riconoscibili e affermati presso i consumatori, sfruttando il know how acquisito a livello nazionale e sui mercati esteri, favorendo quella sinergia positiva che punta a nuovi traguardi nel mondo del vino".

Export, investimenti, tecnologia, sostenibilità e innovazione.

"Nell’anno solare 2021 Moncaro ha complessivamente aumentato il proprio fatturato riuscendo a sopperire alle mancate entrate del settore on-trade con una grande crescita nell’off-trade – commenta il Direttore Commerciale Luigi Gagliardini - il brand Moncaro è stato premiato dal consumatore della grande distribuzione che in tempi di forte incertezza economica come quelli della pandemia, si è affidato con fiducia a quei marchi che sono sempre stati una garanzia dal punto di vista del rapporto qualità prezzo".

Storicamente per Moncaro il rapporto export/mercato interno è sempre stato paritario, ma di fronte alle dinamiche della pandemia e alle relative difficoltà internazionali, nell'ultimo biennio tale rapporto si è sbilanciato verso il mercato Italia che nel 2021 ha contato per il 60% del totale del Gruppo. Ciò è stato anche dovuto alla tipologia di distribuzione che caratterizza il mercato dei vini Moncaro, molto presente nell’on-trade all’estero dove, come in Italia, i continui lockdown hanno pesantemente penalizzato gli esercizi commerciali. Il 2022 caratterizzato dalle riaperture post pandemia vedrà un aumento dei consumi anche nell’on-trade e la sfida sarà quella di riuscire a cogliere le opportunità, partecipando di nuovo a fiere di settore ed espandendo il network distributivo. I nuovi ettari di vigneti biologici messi in produzione negli ultimi anni consentiranno di soddisfare la richiesta crescente dei mercati più maturi come quelli del Nord-Eu, Nord America e Giappone.

Investimenti nell'agricoltura 4.0

Contestualmente allo sviluppo commerciale, si iniziano i primi risultati delle nuove tecnologie messe in campo con il recente piano di investimenti che ha fatto leva sull'ottimizzazione dei costi e sulla sostenibilità ambientale, tra cui l’applicazione dell’agricoltura di precisione supportata da satelliti e sensori in vigneto che permetteranno di migliorare ulteriormente il lavoro in campagna nella gestione dei 1.200 ettari di vigneti. Tra le prime aziende italiane con la certificazione di sostenibilità "Equalitas", in cantiere c'è anche l’applicazione della blockchain per la tracciabilità delle bottiglie a partire dal vigneto, progetto che vedrà la luce entro l'anno e che darà una garanzia in più ai consumatori sulla provenienza della bottiglia.



I numeri di Moncaro: il colosso del vino marchigiano. 

Terre Cortesi Moncaro è stata fondata nel 1964 a Montecarotto (An). Oggi è la maggiore realtà delle Marche nel settore vitivinicolo con circa 800 soci e un fatturato 2021 di 29,8 milioni di euro, derivante per il 40% dall’export con oltre 40 paesi di destinazione. Sessantaquattro i dipendenti all’attivo, Moncaro dispone di tre cantine: la sede storica di Montecarotto (AN), e due stabilimenti, rispettivamente a Camerano (AN), alle pendici del Monte Conero e ad Acquaviva (AP), dove vengono prodotti, affinati ed invecchiati i vini tipici delle rispettive zone di produzione. I punti di forza Moncaro sono rappresentati dalla produzione dei vitigni autoctoni; dall’utilizzo dei metodi di coltura biologica e senza l’uso di sostanze di sintesi; la classificazione dei vigneti in base alle loro caratteristiche pedologiche e microclimatiche. Con 1.200 ettari di vigneti, di cui il 25% a conduzione biologica, Moncaro garantisce al meglio la continuità qualitativa della produzione sotto la guida tecnica degli enologi Giuliano D’Ignazi e Riccardo Cotarella.

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