Lievita il prezzo della pasta. Ma il piatto che rappresenta l’Italia non è un lusso.

 di Luana Spernanzoni

A  far schizzare verso l’alto il prezzo della pasta, con un aumento che in pochi mesi ha raggiunto il 38%, ci hanno pensato più fattori. Come denunciato nei giorni scorsi dal Sole24Ore, il prezzo del grano è cresciuto del 90%, al quale si è aggiunto l’aumento dei costi del packaging (in autunno il cellophan è aumentato del 25%), poi il drammatico rincaro delle bollette energetiche, l’elettricità e gas del + 300 %.

Non solo. Gli scarsi raccolti hanno determinato il raddoppio del prezzo del grano in azienda, che da 22 euro/q.le è schizzato a 50 euro, le semole di qualità come ad esempio la varietà Senatore Cappelli stanno intorno a 100 -130 euro/q.le.

II consumatori sanno che la pasta, costa comunque poco. Un piatto di pasta industriale costa 20 centesimi.

Nonostante i rincari,  non diminuiscono i clienti più esigenti, coloro che apprezzano le paste artigianali prodotte nel proprio territorio.

I buongustai acquistano la pasta artigianale a lenta essiccazione, che costa indubbiamente di più (3.50 euro circa al pacco da 500 gr.), ma non abbandonano le migliori griffe perché sanno bene che il differenziale di prezzo tra una pasta artigianale di qualità e una pasta industriale è di circa 60 centesimi e il gusto e la qualità non sono paragonabili. Solo pochi centesimi per un piatto di pasta indimenticabile! E sano.

Lo conferma Carlo Latini, pioniere della selezione varietale dei grani che dal 1991 ha ripreso la coltivazione del grano Senatore Cappelli antica varietà italiana selezionata da Nazareno Strampelli padre della genetica italiana, originario di Castelraimondo (MC). e che produce a filiera corta nelle Marche  “Pasta Latini”, un marchio artigianale tra i più rinomati in Italia.

“I consumatori oggi stanno scoprendo la pasta prodotta in Italia da circa  una decina di imprese artigianali che puntano con determinazione alla qualità e alla selezione della semola di grano duro effettuando essiccazione lenta e a bassa temperatura -  afferma Carlo Latini - per fortuna – aggiunge sorridendo -  chi ha assaggiato questa pasta non la lascia più! ”

Il pastificio agricolo Mancini a Monte San Pietrangeli (FM), che rappresenta un’altra eccellenza nel panorama delle pasta di grano duro racconta: “non acquistiamo grano ma lo coltiviamo direttamente e siamo riusciti così a mantenere il prezzo della pasta bloccato per tutto il 2021, nonostante il mercato della abbia iniziato la tendenza al rialzo dei prezzi già dallo scorso settembre. Da gennaio 2022 il listino è stato rivisto del 10-15% per compensare gli aumenti dei costi di produzione, conseguenza dei rincari generali e, soprattutto, del significativo aumento dei costi di coltivazione per la nostra azienda agricola. In un contesto di crescita dei prezzi, considerando l’aumento sia in termini di centesimi della pasta, riteniamo che non ci sarà un cambiamento di abitudini per il nostro consumatore”.

E così che l’ occhio e il palato attento, non solo verifica il gusto straordinario e la tenuta in cottura, ma anche che la pasta di qualità non è un lusso,
né un privilegio.

E’ utile evidenziare l’aumento atteso del 50% per il caffè al bar, la tazzina al banco costerà 1,50 euro, contro il costo di 60 centesimi di un piatto di spaghetti di alta qualità.

Ecco quindi che il piatto principe della dieta mediterranea, il pieno equilibrato di proteine e carboidrati piacere della tavola e presidio di valori del territorio, nonostante l’aumento, resta accessibile più di altri generi alimentari.


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