Presentato all’Abbadia di Fiastra il progetto europeo “LIFE CHIMERA”, il settore avicolo e il tema dei fertilizzanti che la guerra in Ucraina ha posto più che mai al centro dell’economia agricola e dell’ambiente.

 



di Luana Spernanzoni

 

L’Unione Europea sta affrontando con i propri Paesi partner, la complessa tematica ambientale del processo di smaltimento del letame di pollo. La pollina, per intenderci. Le deiezioni degli allevamenti avicoli sono un buon fertilizzante ma pone tuttavia complesse tematiche ambientali.

Il progetto europeo LIFE CHIMERA che l'Unione Europea sta sviluppando, è sviluppato interamente dalla società marchigiana 3P Engineering.

Il tema degli allevamenti è di grande attualità sia per gli aspetti di sostenibilità, sia a seguito della guerra in Ucraina con l’aumento del costo dei fertilizzanti e delle materie prime. 

Lo smaltimento del letame del pollame è duplice: i rifiuti vengono conferiti agli impianti di termovalorizzazione o convogliati direttamente a terra o essiccati al fine di diventare “pollina“, ovvero concime pronto da distribuire in campo.

Il comparto avicolo è particolarmente rilevante nelle Marche, regione leader nel settore, ed è stato affrontato venerdì 27 maggio p.v. all'Abbadia di Fiastra, Tolentino (Mc).

L’attualità è dimostrata sia dai relatori qualificati, che stanno sviluppando e studiano approfonditamente soluzioni e usi in agricoltura, come le Università Politecnica delle Marche e UNICAM di Camerino, ma anche dagli imprenditori avicoli e dai piccoli allevatori agricoli, che tradizionalmente hanno contratti di “soccida“ , una importante tipologia contrattuale ed economica.  

Non solo. L’avicoltura (allevamenti di polli e tacchini) nelle Marche ha una rilevanza numerica ed economica crescente.

Secondo l’Anagrafe Nazionale Zootecnica nelle Marche, se gli allevamenti ovini e bovini hanno subìto una contrazione numerica e di densità di capi, quelli di polli e tacchini sono aumentati fino a raggiungere il numero di più di 130 allevamenti nelle Marche di cui circa 60 nell’anconetano.

Un settore economico e occupazionale rilevante per l’Italia, con circa mezzo miliardo di polli allevati ogni anno e più di 4 milioni di polli allevati per ciclo nelle Marche dove spiccano imprenditori leader a livello nazionale.

Come riferisce Massimo Fileni, vicepresidente di Fileni Alimentare che ha scelto il benessere degli animali e conduzione BIO, se gli italiani non sono grandi mangiatori di carne di pollo (consumo pro capite 16 kg /anno, negli USA raggiunge 50 kg a testa), è probabile che questa fonte proteica aumenti grazie al prezzo contenuto rispetto ad altre carni.

All’utilizzo dei sottoprodotti di lavorazione delle carni di pollo e tacchino, che possono essere utilizzati per il pet food sta lavorando il gruppo “Amadori” marchio nazionale leader.  

Ne consegue che tutto il tema dei fertilizzanti è certamente molto complesso dal punto di vista ambientale e normativo, anzi, come ha illustrato Alessandro Maresca, giornalista Edagricole, Terra e Vita, nonchè collega Unaga, “il comparto è fuori controllo”. Vero è che c’è la tendenza ad investire e diversificare la tipologia di fertilizzanti per cercare di contenere i costi e ottenere vantaggi agronomico qualitativi. Sebbene il prezzo dell’urea sia triplicato, al momento, aggiunge Maresca, non si può parlare di mancanza di materie prime, di cui sono costituiti i concimi chimici.

Tantissime dunque le finestre aperte dal “Progetto Life Chimera” nell’evento ”Innovazione ed economia circolare per il settore avicolo”  e molti i soggetti coinvolti in un comparto che per le Marche è importantissimo e richiede resilienza e sostenibilità.  

 

 

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