Una filiera agro-turistica fa crescere l'amicizia e la Val d' Aso

Ci sono luoghi sorprendenti. Certo per bellezza un po’ in tutta Italia, ma anche per caratteristiche. Nelle Marche capita di tornare dopo tanto tempo in Val d’Aso. I ricordi delle attività di conoscenza del territorio affiorano. II nome è un toponimo, Aso. È il fiume che, insieme a gli altri due corsi d’acqua che bagnano la provincia di Fermo, Ete e Tenna, rende questa provincia un giardino dove si coltivano frutta, ortaggi, olivi…cresce di tutto in questa conca tiepida. Il paesaggio tipico di quest’area è collinare ma i rilievi hanno una loro specificità, ad esempio sono diversi da quelle della provincia di Macerata pur confinante: più morbidi e dolci. Qui le colline sono più alte, a cono. È il territorio che ha ispirato Osvaldo Licini, pittore nativo di Monte Vidon Corrado (FM), racchiuso tra un litorale lineare e in gran parte sabbioso e un’area montana compresa all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Dicevamo sorprendente, e lo è. Ne veniamo a conoscenza con Agritur- Aso, l’associazione che raccoglie operatori turistici, titolari di strutture di ospitalità, ristoratori e di aziende agricole e artigianali ma anche operatori culturali, rappresentanti del mondo associativo, cittadini che hanno a cuore lo sviluppo turistico sostenibile del territorio. Vi aderiscono anche enti pubblici, come ad esempio Regione, Comuni, banche, scuole, altre associazioni turistiche, culturali, ambientali e di volontariato. Nata nel 2007 opera in tutte le Marche, in particolare nella Val d’Aso e nel Fermano con l’obiettivo di realizzare progetti per il miglioramento qualitativo della vita. È particolare perché si basa sul turismo relazionale. Sono le relazioni autentiche che acquistano importanza, anzi valore e condivisione. Sono questi aspetti che apprezzano i turisti, in particolare provenienti da Paesi europei come Ungheria, Germania, Francia, Belgio… ma anche dal Giappone. Il paese del Sol Levante ha scoperto le Marche già da qualche tempo e grazie all’ iniziativa “le Marche in valigia” rinnova ogni anno la visita e apprezza le diverse esperienze che Agritur-Aso Marche offre ai viaggiatori attenti. Una formula innovativa di turismo relazionale integrato nata per favorire scambi e relazioni turistico-culturali con realtà italiane e straniere relazione. Nascono e proseguono rapporti con amici italiani per raccontare e far conoscere un territorio affascinante e poco sconosciuto. L’idea progettuale, sintetizzata nel titolo, è quella di mettere metaforicamente in valigia: immagini, video, informazioni, prodotti enogastronomici delle Marche, del Fermano, della Val d’Aso e portarli in giro per l’Europa, per raccontare e far conoscere il territorio all’estero. Come si creano i contatti? I contatti con l’estero avvengono nei modi più disparati; spesso nascono da conoscenze personali con stranieri. Il più delle volte, però, queste iniziative nascono attraverso i rapporti che i gestori di strutture dell’Agritur-Aso intrattengono con i propri ospiti i quali hanno conosciuto fortuitamente il nostro territorio e ne sono rimasti affascinati. Due sono i fattori che attraggono particolarmente i visitatori: il paesaggio e il tipo di ospitalità. Riguardo a quest’ultima va detto che l’Agritur-Aso, con le sue continue iniziative (La Salata, La Vendemmia, la Festa della Lavanda, ecc.), fa sì che gli ospiti possano visitare diverse strutture e relazionarsi con le persone; questo fa sì che essi si sentano un po’ a casa loro e non degli anonimi turisti. Tale modalità si pone come antitesi alla consuetudine, alla superficialità…da parte di molti agriturismi. Al contrario, l’obiettivo è quello di creare collegamenti turistico-culturali tra realtà territoriali diverse al fine di ridurre le distanze sociali e culturali tra cittadini europei e movimentare il flusso turistico nell’arco dell’anno. «L’associazione intende sostenere lo sviluppo di un sistema turistico integrato nelle aree interne e nei piccoli borghi storici, prevalentemente rurali, del territorio della Regione Marche, a partire dalla Valle dell’Aso, preservando l’identità territoriale e storica, attraverso una modalità di turismo relazionale integrato che sviluppi conoscenze e relazioni fra le risorse e i soggetti della comunità locale e che favorisca relazioni con l’esterno per creare legami turistico-culturali con altre comunità italiane e straniere» recita lo Statuto. Ed è vero! Acquistano valore dunque la solidarietà e la disponibilità a mettersi in gioco, per offrire a turisti relazioni umane, non solo esperienze e laboratori ma anche amicizia, conoscenza autentica delle persone. Ed è così che si offrono prodotti tipici, servizi, turismo rurale, educazione ambientale. Vero è che il territorio è ricco di bellezza storica, di arte e cultura ma anche di ruralità e artigianalità. Qui si realizza quello che certamente nelle Marche, ma forse anche altrove, è utopia. Aziende agrituristiche che di norma sono tra loro competitor, qui fanno squadra. Ad esempio, si accordano per un unico prezzo, per altro piuttosto basso, per il soggiorno dei turisti. Non solo. Le diverse aziende agrituristiche aderenti, non sono rivali ma compagne di uno stesso team, pronte per accogliere gli stranieri che vengono anche fuori stagione, quando gli italiani non hanno vacanze. Così il calendario di lavoro diventa più lungo. La cosa carina è la possibilità di conoscere le persone che nelle Marche hanno radici. Storie di laborioso lavoro nei campi ma anche racconti di artigiani che un tempo avevano le mani macchiate dal mastice da scarpe. Un esempio? L’azienda agricola che ha il nome di chi non resiste alla bontà, La Golosa. Il nome svela quanto sono buone marmellate, succhi e frutta sciroppata con pochissimo zucchero e tanto profumo ancora nella polpa, ma anche biodiversità e cultivar locali come la mela rosa dei Sibillini. Non può mancare in questo territorio vocato, l’olio evo. Qui ad esempio la tipicità è il mono varietale di Ascolana tenera. Incontriamo Roberto Ferretti, presidente di Agritur Aso-Marche, che a Petritoli, provincia di Fermo, mette in pratica la concezione di “turismo relazionale integrato” nell’agriturismo “La Scentella”; i suoi natali sono nel tempio della musica italiana, Sanremo naturalmente, ma è stato adottato dalla Marca di Fermo dove ha messo a frutto la competenza e professionalità di psicologo. “Il termine “relazionale” implica la costruzione di un diverso rapporto tra operatori turistici ed utenti beneficiari (non più soltanto turista ma ospite/partner della realtà locale, «cittadino temporaneo». “Integrato” – ci spiega – si riferisce a quella indispensabile integrazione fra le tante componenti del contesto locale, prevalentemente nelle aree interne montane rurali, finalizzata ad offrire il territorio nella sua interezza di valori e risorse, materiali e immateriali, umane e naturali”. Cosi se vorrete scoprire le Marche, oppure approfondire la conoscenza di chi vi accoglie con il piacere di conoscervi e di diventare amici, non semplici turisti che vanno e vengono, venite in Val d’Aso. Luana Spernanzoni

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